giovedì 22 maggio 2008

Frutta e verdura: apre a Lovereil «mercatino della qualità»

Gli amanti dei cibi tipici e genuini, legati al territorio e acquistati direttamente dal produttore da mercoledì 21 maggio avranno un’opportunità in più per fare una spesa di qualità.
Infatti a Lovere, dalle 8,30 alle 13,30, in piazza Tredici Martiri, debutterà il mercatino degli agricoltori, un’iniziativa promossa dalla Coldiretti di Bergamo-Campagna Amica in collaborazione con la locale amministrazione comunale con l’obiettivo di dare la possibilità ai consumatori di fare una spesa a «chilometri zero», a base di prodotti ottimi e a prezzi contenuti.

«Con i mercati dei produttori agricoli - spiega il presidente della Coldiretti bergamasca Giancarlo Colombi - vogliamo andare incontro alle esigenze dei consumatori: necessità di risparmiare e desiderio di acquistare prodotti freschissimi, dalla provenienza certa.
Ad un produttore che vende direttamente si possono chiedere anche informazioni sulla qualità, ma anche sul ciclo produttivo degli alimenti e sulle tradizioni che lo caratterizzano.

E questo è un importante valore aggiunto. Come Coldiretti abbiamo fortemente voluto il decreto, entrato in vigore alla fine dello scorso anno, che rende possibile avviare in ogni Comune i mercati dei produttori agricoli.
E’ una soddisfazione vedere che le istituzioni stanno riconoscendo la validità del nostro lavoro e di quello degli operatori del settore».

Il mercato di Lovere si terrà ogni mercoledì fino al prossimi 24 settembre

(da l'Eco di Bergamo)

giovedì 15 maggio 2008

La scomparsa dei Verdi.

Nessuno tra loro pensa che fossero i Verdi a rappresentare politicamente l'ecologismo italiano e le critiche alla gestione di Pecoraro Scanio si sprecano, ma per tutti la scomparsa dal Parlamento del Sole che ride dopo oltre venti anni è stata comunque un brutto colpo, quanto meno simbolico. "Questo terremoto - osserva Della Seta - è stato un aspetto poco trattato nelle analisi post elettorali, in effetti si è chiusa una pagina".

Globalizzazione e identità. Se in molti dopo il 14 aprile ci hanno spiegato che la lotta di classe è ormai roba da libri di storia e i comunisti sono spariti da Camera e Senato perché il voto operaio è passato alla Lega, difficile trovare qualcuno pronto a sostenere che sia finita anche la questione ambientale. La riflessione di Della Seta prende la forma di un gioco di matrioske. "Il bisogno di sicurezza che ha spinto gli elettori verso destra è anche un bisogno di identità e chi minaccia l'identità è un certo tipo di globalizzazione e tra chi si oppone a questo tipo di globalizzazione c'è sicuramente l'ambientalismo".

Il Luogo dell'ambientalismo. Insomma, non sono solo l'emergenza climatica ed energetica a fare del "pensiero verde" la questione del futuro, ma anche la sfida sulla sicurezza passa per l'ecologismo.

E se la sinistra in Italia non ha ancora capito l'importanza di giocare questa carta, "del saper dare risposte al bisogno di Luogo", per dirla ancora con le parole di Della Seta, la destra se l'è ritrovata tra le mani senza neppure rendersene conto. Il peso della tradizione. Il quadro che traccia il dirigente del Pd, coautore tra l'altro del Dizionario del pensiero ecologico da Pitagora ai No global, è desolante. "Veltroni in campagna elettorale ha cercato di introdurre qualche novità importante, ma è stato timido: pesa la tradizione marxista di matrice operaista, poco attenta all'ambiente, che ha influenzato anche una parte del movimento politico d'ispirazione cristiana.

Allo stesso modo la destra italiana è in enorme ritardo rispetto al resto d'Europa, dove l'ambiente è diventato un tema centrale delle campagne di leader come Merkel, Sarkozy e Cameron: qui siamo fermi all'eccezione Alemanno e a qualche riflessione individuale di Tremonti".

Un patrimonio annacquato. Valutazioni che Massimo De Maio, forte della lunga frequentazione con la destra "sociale" conferma solo a metà. "Una parte dei valori dell'ambientalismo moderno, come la lotta alla globalizzazione, la difesa delle identità locali e delle tradizioni, la critica del materialismo, fanno parte del patrimonio della destra 'storica', ma la destra attuale è solo un contenitore elettorale privo di ideali".

Se la critica alla destra è spietata, non è certo a sinistra però che De Maio ha voglia di guardare. Per tutta la campagna elettorale Veltroni ha ripetuto come un disco rotto che "l'Italia deve crescere", parole che devono aver avuto l'effetto dell'orticaria su un entusiasta sostenitore del "Movimento per la decrescita felice" che "festeggia quando il Pil scende", come il presidente di Fare Verde.
Timidezza punita. Destra come sinistra, sinistra come destra e nessuno davvero ambientalista? La situazione paradossalmente è ancora più confusa e ancora una volta le contraddizioni si attorcigliano alle contraddizioni.
Nella passata legislatura il verde Paolo Cento da sottosegretario all'Economia ha contribuito all'approvazione del disegno di legge per l'introduzione dell'indice di sostenibilità ambientale, una prima piccola picconata alla dittatura del Pil e della crescita ad ogni costo, ma la sinistra ha pensato bene di tenere l'iniziativa semiclandestina.

Il fattore Grillo. Probabile che il provvedimento sia destinato a rimanere l'ennesimo libro delle buone intenzioni, ma magari rivendicare questo piccolo passo avanti poteva servire a parare qualche bordata di Beppe Grillo, che dello slogan "meno-meno-meno" ha fatto uno dei suoi manifesti astensionisti.
"E' fuori di dubbio - osserva ancora Della Seta - che il comico genovese abbia fatto breccia soprattutto a sinistra, ma se tutti sottolineano il contenuto antipolitico e anticasta della sua campagna, nessuno ha fatto notare che l'altra metà del suo programma è di carattere ambientalista".

Il problema della rappresentanza. L'ambientalismo insomma non è morto, fatica solo a trovare un'espressione politica all'altezza delle questioni che pone, ma anche degli orizzonti di cambiamento che dischiude. E qui le analisi di De Maio e Della Seta tornano a coincidere, ritrovandosi anche con quella di Giuseppe Onufrio, direttore delle campagne di Greenpeace. "Anche se le elezioni sembrerebbero dire il contrario, i temi ambientali sono molto sentiti tra i cittadini.
Il problema non è dell'ambientalismo ma della politica. Quella italiana su questi temi è più statica persino del Vaticano, c'è un problema enorme di rinnovo generazionale del ceto politico all'interno di un Paese che è in generale fortemente restio ad assorbire e generare innovazione".
La questione della modernità. Onufrio è convinto quindi che la nuova scacchiera politica disegnata dal voto di aprile non cambierà le cose e comunque non dispera, visto che "i successi più grandi noi li abbiamo ottenuti proprio quando al governo c'era la destra".

"Siamo di fronte a un problema tecnico - aggiunge - con una maggioranza meno propensa ad ascoltare le nostre ragioni, ma le tematiche ambientali restano fortissime nella società e i problemi sono destinati ad aggravarsi, per questo il nostro compito è dialogare per spiegare cosa è davvero moderno, mica penseranno davvero che nucleare e autostrade sono la modernità?". (Da Repubblica 15 maggio 2008)

lunedì 12 maggio 2008

Boato, disponibile a traghettare i Verdi verso nuovo inizio

Roma, 12 MAG (Velino) - “Sono disponibile a lavorare per i Verdi come ho fatto fin dall’inizio degli anni ‘80. Ma occorre che la svolta ci sia subito: il consiglio federale del partito che si e’ chiuso domenica scorsa ha testimoniato una forte spinta all’autoconservazione che nulla ha a che vedere con il nuovo inizio di cui c’e’ bisogno“.
Cosi’ Marco Boato che al VELINO spiega quali rischi stia correndo in assenza di discontinuita’ il Sole che ride e soprattutto quali potrebbero essere le condizioni per ripartire.“Nonostante lo tsunami elettorale delle ultime politiche si registrano ancora tentativi di servirsi dei Verdi, in modo da potersi spartire o controllare qualche altro pezzetto di potere. Un potere del nulla”, dice ancora l’esponente storico del Sole che ride precisando che la sua disponibilita’ e’ a tempo per quel che serve alla transizione.
“Io credo che non ci sia ancora una consapevolezza completa di quello che e’ successo e del rischio che si corre. C’e’ gente ancora in una fase ipnotica. C’e’ chi addirittura invoca il complotto mediatico senza dimostrare grande consapevolezza dei propri errori: se si continua su questa linea - dice Boato - non passera’ molto tempo prima che verremo spazzati via anche dalle amministrazioni locali.
Bisogna riaprire porte e finestre alla societa’ civile, alle associazioni, al mondo delle professioni, altrimenti il destino e’ quello della cancellazione, stavolta totale e senza appello”. Ne’ si illudano i teorici dei “fortini” o delle ridotte. “Senza un nuovo inizio verremo progressivamente cancellati anche dai consigli comunali e regionali.
È un processo del resto gia’ in atto”. Ma allora da dove ripartire? “Certamente - precisa Boato - non dai comitati del No che non portano neppure un voto ai Verdi, ma ci espongono a una deriva che e’ contraria alla vocazione maggioritaria, trasversale e di governo del pensiero ecologico“.
E' dunque necessaria una svolta di 180 gradi non solo nella classe dirigente, ma anche nell’organizzazione del Sole che ride. “Va modificato lo statuto e vanno cambiate le modalita’ di tesseramento a volte fasulle.
Insomma va rivisto tutto, dalla dirigenza ai rapporti con il territorio. Ci aspetta, se ne avremo il coraggio, una traversata nel deserto. Ma del resto, se invece si seguira’ la china antagonista, verremo condannati all’oblio”.
Verdi. Congresso a luglio, subito comitato di garanzia

“Il Consiglio federale dei Verdi, riunito sabato e domenica a Roma, ha approvato a larga maggioranza (79,5 per cento) la mozione che istituisce il comitato di garanzia composto da 12 persone elette su base federale (4 per il Nord, 4 per il Centro e 4 per il Sud) che predisporra' le modifiche statutarie e organizzative per il congresso di luglio'. Lo rende noto la presidente del Consiglio federale del Sole che Ride Loredana De Petris. (Adnkronos)

Tutto qui ?

-Dopo due giorni di dibattito non certo tranquillo a Roma
-Dopo una storica sconfitta elettorale che ha azzerato la presenza dei verdi nel Parlamento Nazionale
-Dopo un'improvvida alleanza di vertice nella Sinistra Arcobaleno
-Dopo richieste di autonomia regionale e di rappresentanza reale (vedasi anche candidature per Camera e Senato )

l'unica risposta è questo scarno comunicato della presidente del Consiglio federale Loredana de Petris.

Non un approfondimento ,non un accenno alle cause ,non un abbozzo di linea politica...una domanda viene spontanea questi/e 12 (4+4+4) che affiancheranno l'Esecutivo Nazionale come Comitato di Garanzia ...devono garantire cosa?

Sarebbe questa una risposta in più di quanto comunicato ufficialmente...dopo luglio viene agosto ...tutti al mare o in montagna ?

giovedì 8 maggio 2008

Comprensorio sciistico ????

Come Legambiente insieme agli amici di altre associazioni ci stiamo infatti mobilitando per fermare un progetto di comprensorio sciistico unico: 19 km di piste e impianti di risalita per collegare le stazioni sciistiche di Colere, Lizzola (Valbondione) e Gromo

Un devasto ambientale causato da un miope e anacronistico progetto assistito da finanziamenti pubblici

Privatizzazione del bene pubblico e pubblicizzazione dei costi, cioè
GUADAGNO PER POCHI e COSTI SPALMATI SU TUTTI nel segno della miglior tradizione italiana.

Sul sito www.floralpinabergamasca.net potete trovare l'appello e maggiori info.

Dateci una mano. Basta una veloce lettura ed un clik

martedì 6 maggio 2008

TESSERE ZERO: IL NUOVO INIZIO DEI VERDI

Domenica 20 aprile 2008 a Ferrara si sono riuniti una cinquantina di Verdi espressione di non piccole e non poche realtà territoriali all’opposizione della deriva personalistica superficiale e radical antagonista assunta dalla federazione negli ultimi anni.
Ma che dai Verdi non sono usciti.E che non ne usciranno a patto che il prossimo Consiglio federale (10 e 11 maggio a Roma) definisca un percorso in netta discontinuità con il recente passato in termini di contenuti, forme, alleanze.
Quattro le condizioni:
1) azzerare l’attuale gruppo dirigente
2) creare un comitato di garanzia congressuale che non veda la riproposizione di alcun esponente responsabile delle scelte (e degli stili di gestione interna) perseguite negli ultimi anni.
3) decretare la fine dell’esperienza arcobaleno
4) prevedere il congresso per ripartire DOPO le europee con espressione di delegati provinciali e regionali SULLA BASE DEI VOTI (dicasi VOTI, non iscritti) conseguiti alle europee 2009.

La chiave ecologista di interpretazione della realtà ha trovato nel tempo continue conferme, ma non, in Italia, una forza politica Verde sufficientemente coraggiosa, coerente e intelligente da raccoglierle e da delineare un orizzonte possibile di cambiamento.
La deriva degli ultimi anni rappresenta un punto di non ritorno. Pensare sia ancora possibile “cambiare tutto per non cambiare niente” con un veloce Congresso dagli esiti predeterminati sarebbe un delirio autoreferenziale incomprensibile per noi e per i cittadini.

Far coincidere mezzi e fine, scelte collettive e comportamenti individuali, costruire un luogo aperto e democratico dove possa trovarsi bene chi nei Verdi è già da più o da meno anni, chi vi è stato in passato come chi arriverà per la prima volta; un luogo dove sia possibile ricostruire il pensiero ecologista e una classe dirigente adeguata: sono questi, per i partecipanti all’incontro di Ferrara, obiettivi irrinunciabili per un nuovo inizio.

L’invito a tutti i Verdi (anche a chi non ha diritto al voto) é a non mancare il prossimo consiglio federale per segnalare con forza che i Verdi ci sono, che non sono disponibili a vedersi ingoiati nè dal Pd nè dalla Sinistra Arcobaleno, che hanno deciso come andare avanti.

PROGETTO ECOLOGISTA

martedì 22 aprile 2008

LA CENTRALITA’ del PATTO ecologista


La centralità della questione ecologica in Italia significa anche realizzare una nuova politica

-per fermare il consumo del territorio,

-per affrontare il problema smog trasformatosi in emergenza sanitaria,

- investire prioritariamente sul trasporto pubblico su ferro,

-rendere più rigorosa la tutela del paesaggio del nostro Paese violentato e offeso dagli abusi ma anche dalle cementificazioni legalizzate,

-valorizzare la bioedilizia,

-investire nella prevenzione del dissesto idrogeologico,

-realizzare sistemi di gestione dei rifiuti imperniati sulla riduzione, il recupero, la raccolta differenziata e il riciclaggio.

Ci sentiamo profondamente impegnati nella tutela dei diritti degli animali e nel superamento della vivisezione.

Il nostro impegno per l’acqua come bene comune è elemento strategico nell’ambito di una seria politica ecologica e dei diritti.

Dobbiamo tutelare la biodiversità e tutti gli esseri viventi, favorendo un’agricoltura biologica e di qualità libera da Ogm che garantisca le tradizioni tipiche e quelle enogastronomiche,

il nostro patrimonio storico-archeologico-artistico, la nostra cultura e i beni immateriali che potranno essere sempre di più una grande opportunità di futuro sostenibile e di nuova occupazione.

Il diritto all’ambiente e il principio di precauzione devono essere costituzionalmente garantiti, mentre il nostro codice penale deve prevedere sanzioni adeguate contro ecomafiosi ed ecocriminali.