sabato 29 marzo 2008

Legambiente ai politici:«Bisogna salvate il territorio»

La richiesta è di sottoscrivere una serie di impegni, tra i quali il no al nucleare e la demolizione degli ecomostri

Legambiente manda un messaggio alla classe politica italiana che, indipendente dagli schieramenti, si vuole impegnare nella difesa dell'ambiente: abbandonare definitivamente l’opzione nucleare, far partire una nuova stagione di demolizione degli ecomostri e per la legalità, introdurre i reati ambientali nel codice penale, sostenere e valorizzare i piccoli comuni, sfruttare la lotta ai cambiamenti climatici per innovare l’economia, investire sulla qualità culturale dei territori.

Sono alcuni dei punti contenuti nel Patto per l’Ambiente di Legambiente, un programma per la sostenibilità che l’associazione ambientalista sta sottoponendo ai candidati dei diversi schieramenti in vista delle elezioni politiche del 13 e 14 aprile prossimi.

giovedì 27 marzo 2008

Carissimi,

Il prossimo 13 e 14 aprile si vota per il rinnovo del Parlamento.
Arriviamo a questo appuntamento tutti un po’ più disgustati della politica con la p minuscola, quella che ha fatto cadere il Governo a soli due anni di vita, quella che ancora una volta ci obbliga a non poter scegliere i parlamentari, quella che fa scomparire le idee, le proposte e i programmi e trita tutto in un pochi minuti di parole, dichiarazioni, pastoni dei soli leader e di solo alcuni tra i leader.
La vita dei cittadini, i problemi dei consumatori, dei lavoratori, delle famiglie d’ogni pezza, vengono declamati continuamente. Mai messi a confronto, verifica e analisi.Tutto è solo slogan: l’ambientalismo del fare, l’Alitalia che si rialza, i precari che si chinano…

Tra tanti candidati, però, ce ne sono alcuni che non si rassegnano a questo e che si ostinano a parlare dei problemi reali e a metterli a confronto. Con i cittadini, con i giornalisti e con gli avversari. Carlo Monguzzi è senz’altro tra questi ed è candidato per la Sinistra L’Arcobaleno al Senato, in tutta la Lombardia.

Sapete già della vertenza che ci ha visti impegnati per ottenere la sua candidatura. Eravamo e siamo convinti che la Sinistra dovesse mettere in campo i migliori uomini e le migliori donne per convincere militanti, volontari ed elettori al voto più utile: quello per la qualità della nostra vita.
Possiamo farcela. Fra l’altro, al Senato in Lombardia, dobbiamo farcela.
Dobbiamo perché nella malaugurata ipotesi che la lista della Sinistra Arcobaleno non raggiungesse l’8% (sbarramento elettorale da superare in ogni singola Regione al Senato) tre seggi su 4 andrebbero a Berlusconi e al PDL. Un voto infausto.
Buona campagna elettorale a tutti.

Marcello Saponaro

mercoledì 26 marzo 2008

Qualcuno però: parli di acqua

Nelle tribune elettorali nessun partito e nessun candidato parla di beni comuni mercificati e di privatizzazione dei servizi pubblici locali.
Nessuno parla di quale società prefiguri tutto ciò.Da qui un appello alla Sinistra Arcobaleno, al suo leader Fausto Bertinotti e ai suoi candidati.
E' una sollecitazione preoccupata, rivolta a titolo personale e dall'interno dello schieramento. Perché su questo ordine di problemi c'è i il silenzio nella campagna elettorale?
E' inspiegabile: i partiti e le associazioni della Sinistra Arcobaleno possono vantare di aver contribuito con la moratoria a fermare fino al 31 dicembre 2008 la privatizzazione dei servizi idrici, affermato il carattere pubblico della gestione e della proprietà delle reti, aperto la discussione sulla legge d'iniziativa popolare del movimento su cui sono state raccolte oltre 400000 firme.

Con le elezioni tutto questo rischia di essere vanificato. Perché non fare della campagna elettorale una forte occasione per informare milioni di cittadini italiani dei rischi che corrono con la privatizzazione di questo indispensabile bene comune e farne un momento di accumulo di forze per la battaglia del dopo elezioni, che sarà durissima, e un momento di richiamo trasversale a quanti hanno sostenuto queste battaglie?Perché non farne il vero tema della difesa della vita, dando contenuti e linguaggi nuovi alla politica?

E' schizofrenia: l'acqua, il paradigma del suo esaurirsi e della sua mercificazione, sparisce dalle elezioni, ognuno ritorna a identità consolidate. Ma nel paradigma c'è la politica dei prossimi 40 anni: il petrolio che finisce, l'acqua che scarseggia, i rifiuti che si accumulano e le scomode questioni che bisognerà pur affrontare un giorno o l'altro: il modello di sviluppo, la crescita infinita, il salario che deve aumentare quando rallentano i consumi e la spesa pubblica, sempre da ridurre, privatizzando servizi e diritti sociali, le tasse.

Le privatizzazioni, svuotano il senso di comunità, fanno delle autorità locali degli azionisti e la crisi della politica che viviamo è anche questo.Napoli e i suoi rifiuti sono un 11 Settembre per la nostra democrazia e vengono attribuiti alla sinistra, mentre dovrebbero essere l'emblema dell'insostenibilità di questo modello di sviluppo, che salta, proprio nel punto più debole, dove più avanzato è il degrado della politica e scoperti gli interessi privati in gioco.

Ma vi chiedo ancora, nella campagna elettorale della Sinistra Arcobaleno perché non entrano Veltroni, Berlusconi, Casini, che gareggiano su chi liquiderà il patrimonio pubblico italiano? La ministra Lanzillota (PD) e l'ex ministro Alemanno (PDL) che assieme dichiarano: la privatizzazione "deve riguardare anche il settore dell'acqua", "l'in house in questo settore va messo al bando", le riforme sono già pronte, la convergenza tra PD e PDL è totale, i ritardi, sono da imputare alla "sinistra radicale" e "alle strenue resistenze dei comuni"?
E' un linguaggio da "dittatura del mercato": l'acqua pubblica "messa al bando", la "convergenza totale", la colpa dei comuni e degli oppositori, e Montezemolo che vi aggiunge la dimensione etica "il mercato come bene comune fondamentale".

Sullo sfondo il patto scellerato tra ACEA, SUEZ- VEOLIA evidenziato e denunciato dall'antitrast italiano, l'operazione acqua Toscana, la fusione HERA- IRIDE - ENIA - ACEA, le mire sull'Acquedotto Pugliese, i denominatori comuni politici, la confusione tra politica e affari finanziari, il conflitto di interessi e la rete, AMGA - IRIDE - HERA - ENIA - VEOLIA/VIVENDI - CALTAGIRONE - MONTE dei PASCHI di SIENA - ELECTRABEL (la SUEZ belga )

Inoltre nemmeno ciò che succede nel mondo sull'acqua entra nella elezioni.L'ONU parla di"Crisi Mondiale dell'Acqua"di epicentri nel Mediterraneo, Cina, India, USA.Il World Economic Forum di Davos afferma che l'acqua sarà il maggiore problema del mondo.
Le banche lanciano titoli e certificati sull'acqua, le multinazionali Vivendi e SUEZ si preparano fondendo i loro assetti societari.
Nell'ambito del Global Compact: Nestlè, Coca Cola, Pepsi Cola, Unilever si coalizzano per affrontare questa crisi.Nelle nostre elezioni niente di tutto questo. Ma se in un grande evento informativo dell'opinione pubblica non si introducono questi argomenti quando intendete farlo?

Sull'acqua ci giochiamo tutto, dice sempre padre Alex Zanotelli e anche in queste elezioni ci giochiamo quasi tutto.Ci giochiamo la possibilità che in Italia esista ancora una pur minima rappresentanza per i conflitti sociali solidali e il concetto di politica come ricerca dell'interesse generale, senza il quale è il dominio di poteri forti, criminali e corporativi.
Per favore, parliamo di acqua, è anche un modo per dare identità alla Sinistra Arcobaleno.

Emilio Molinari (nota per il Manifesto )

venerdì 21 marzo 2008

22 marzo 2008
Giornata Mondiale dell'acqua


"In Lombardia occorre cancellare la legge regionale che obbliga a privatizzare gli acquedotti"

La conferenza delle Nazioni Unite sull'Ambiente e lo Sviluppo, tenutasi a Rio de Janeiro nel 1992, ha scelto il giorno 22 marzo come data per celebrare la Giornata Mondiale dell'Acqua.
Da molti anni si va ripetendo che:

- Un miliardo e duecento milioni di persone, più o meno un quinto della popolazione mondiale, non hanno accesso ad acqua sicura.

- 2 miliardi e 400 milioni, circa il 40 per cento della popolazione del pianeta, non dispongono di impianti igienici adeguati.

- Ogni giorno, circa 6.000 bambini muoiono per malattie causate da acqua inquinata, da impianti sanitari e da livelli di igiene inadeguati - come se 20 jumbo jet si schiantassero ogni giorno.

- Si stima che l'80 per cento di tutte le malattie presenti nel mondo in via di sviluppo siano all'origine dell'acqua non potabile e impianti igienici inadeguati.

Sono dati conosciuti, ripetuti fino all'ostentazione, ma non bastano a modificare la realtà.
Stiamo parlando di un diritto universale inalienabile per la vita: l'acqua.

L'abitudine ad avere l'acqua potabile non ci sottrae dalla responsabilità a salvaguardarla e ad impegnarsi affinché questo bene fondamentale alla vita sia accessibile a tutti nel mondo.

Non si tratta di rifare l'elenco delle "buone pratiche" per un uso corretto di questo bene prezioso, occorre avere coscienza che i diritti vanno sempre rivendicati, altrimenti non esistono sicurezza e democrazia.

Nel caso dell'acqua i diritti devono essere chiari ed espliciti:

- l'acqua è un bene comune inalienabile
- l'accesso all'acqua potabile deve essere garantito in tutto il mondo
- no alla privatizzazione degli impianti e dei servizi legati all'acqua
- no all'inquinamento e allo spreco dell'acqua
- si alla valorizzazione dell'acqua potabile del rubinetto: buona, comoda, controllata, poco costosa


In Lombardia in questi ultimi anni la questione dell'acqua ha assunto la dimensione di un problema a causa non soltanto delle conseguenze climatiche e dello sfruttamento per uso produttivo ma per le scelte politiche che accentuano il rischio di privatizzazione dei servizi idrici (acquedotti, fognature, depuratori). Infatti la legge regionale n. 18/2006 obbliga i Comuni (riuniti negli ATO provinciali) a mettere a gara obbligatoria una parte del servizio idrico, l'erogazione, di fatto privatizzandolo.

Contro la legge regionale ben 132 comuni hanno proposto un Referendum abrogativo, dichiarato ammissibile dal Consiglio Regionale nella seduta del 5 febbraio scorso. Ora l'unico modo per superare la necessità del Referendum popolare (che si potrà tenere solo nel 2009) è quello di modificare la legge regionale nella direzione auspicata dai comuni e dai movimenti: la garanzia cioè che i servizi idrici restino totalmente in mani pubbliche, affidate a soggetti diversi dalle Spa e sottratte a logiche finanziarie di bancabilità del servizio idrico.

Infatti solo attraverso la gestione pubblica e partecipata potrà essere garantito a tutti i cittadini il diritto all'acqua.

Gestione pubblica deve significare: un servizio efficiente, una tariffa che tenga conto della "fascia del diritto" (pari a 50 litri pro-capite al giorno), la garanzia della buona qualità dell'acqua potabile, la manutenzione delle reti e il contenimento delle perdite, la partecipazione diretta degli enti locali e dei cittadini al governo del bene acqua.

Celebrare la Giornata dell'acqua in Lombardia significa quindi battersi affinché venga mantenuta la gestione totalmente pubblica degli acquedotti e sollecitare i consiglieri affinché nello Statuto della Regione Lombardia,in fase di approvazione da parte del Consiglio regionale, sia riconosciuto lo status dell'acqua come bene comune pubblico e l'accesso all'acqua come un diritto umano.

Coordinamento Acqua Lombardia

mercoledì 19 marzo 2008

TAVOLA DELLA PACE ... lettera alla RAI
Di Bergamo
Sede organizzativa presso Nord Sud, via san G. Bosco, 18/a, Bergamo




Al Presidente Rai, Dott. Claudio Petruccioli
Al Direttore Generale Rai, Dott. Claudio Cappon
Al Direttore Rai 1, Dott. Fabrizio Del Noce
Al Direttore Rai 2, Dott. Massimo Ferrario
Al Direttore Rai 3, Dott. Paolo Ruffini
Al Direttore Radio Rai, Dott. Antonio Caprarica
Al Direttore RaiNews24, Dott. Corradino Mineo

Loro sedi
Roma


Oggetto: Il mondo irrompe nella campagna elettorale: la Rai ne discuta in prima serata.


Egregio Signor Presidente, Signori Direttori,

negli ultimi giorni la guerra e la politica estera hanno finalmente fatto irruzione nella campagna elettorale. Noi chiediamo alla Rai di proseguire questo dibattito in prima serata. I cittadini elettori hanno il diritto di conoscere quali sono le opinioni dei candidati sulle guerre in corso, sulle gravi crisi aperte e sulle difficili scelte che l'Italia dovrà compiere.

Il mondo che si era voluto tenere fuori della porta è rientrato dalla finestra. Non si tratta solo di Gaza, Libano, Afghanistan, Kosovo e Tibet ma anche di Darfur, Somalia, Iraq, Cecenia, fame, sete, miseria, corsa al riarmo, pericolo nucleare, diritti umani, Europa, Onu, Nato.

Il Parlamento e il Governo che eleggeremo il 13 e 14 aprile dovranno prendere importanti decisioni, interne e internazionali, che determineranno la vita o la morte di milioni di persone e che esporranno l'Italia a grandi rischi e responsabilità. Gli italiani non possono votare senza conoscere cosa intendono fare le diverse forze politiche: le loro priorità, le loro scelte, le loro decisioni.

I problemi sono noti. Gli impegni dei nostri politici no! Gli italiani hanno diritto di sapere! La Rai deve svolgere sino in fondo il suo ruolo di servizio pubblico. La campagna elettorale si apra al mondo. Se ne discuta in prima serata.

Bergamo 19-3-2008

lunedì 17 marzo 2008

Mai una “bandiera” è costata cosi’ cara

Alitalia paga il prezzo della sua dipendenza dai politici.

Alitalia, Che ha accettato l’offerta di « acqusto » sotto le condizioni di air-France-KLM ,paga oggi il prezzo di una ventina d’anni di gestione caotica sotto l’influenza dei governi sia di destra che di sinistra,che non le hanno mai permesso di adottare una strategia di lungo-termine,secondo l’opinione di alcuni economisti.

« Alitalia non ha mai poututo potuto essere una vera impresa. I politici da parte loro non potevano permettersi il fallimento di questo SIMBOLO del paese:e’ questo dunque il principale problema,cosi’ dichiara Marco Ponti, economista al politecnico di Milano e specialista dell’economia dei trasporti.

Prova della dipendenza di Alitalia dalla politica detenuta al 49,9% dallo Stato , ha inghiottito quasi 5 miliardi di euro,di denaro fresco,in 15 anni sotto forma di ricapitalizzazione.
Senza nessun risultato dato che Alitalia perde circa 1 milione di euro al giorno e che tutte le iniezioni di denaro pubblico ,ormai sono vietate da Bruxelles.

“Gli aiuti di Stato non hanno aiutato Alitalia a superare una crisi che non è solo finanziaria” sottolinea da parte sua Carlo Scarpa,professore di economia industriale all’Università di Brescia e consulente.

La compagnia Alitalia,di nuovo sul baratro del fallimento,ha annunciato che dovrebbe chiedere rapidamente un prestito a tempo allo Stato per sopravvivere da qui all’aumento del capitale ,1 miliardo di euro, previsto nel quadro dell’acquisto da parte di Air-France-KLM.

I nostri Formigo-lombardi questo lo sanno …e vorrebbero coprire loro il buco dello Stato per fare cosa ?
Una bandiera da 6 miliardi di euro? …meglio lasciarla a chi ne ha da sprecare !

venerdì 14 marzo 2008

MERCATI degli AGRICOLTORI

Mercati degli agricoltori in ogni città per contrastare il caro prezzi grazie alla filiera corta, cioè alla riduzione della distanza tra produttori e consumatori finali. Lo propongono i Verdi e Sinistra Arcobaleno.

Il nostro programma, spiega il capogruppo dei Verdi alla Camera Angelo Bonelli, “prevede il potenziamento del controllo e dell'intervento pubblico sui prezzi su tutta la filiera, con il compito di esercitare la sorveglianza sui beni considerati sensibili fino a giungere alla possibilita' del blocco dei prezzi per i beni di prima necessità.

Occorre inoltre incentivare la vendita diretta, in particolare nel settore dell'ortofrutta, istituendo 400 mercati comunali settimanali, i cosiddetti 'farmers market',ovvero i mercati gestiti direttamente dalle imprese agricole”.

I rincari dei prezzi dei beni di prima necessità, spiegano ancora i Verdi, “sono costituiti solo da speculazioni attuate dalla distribuzione: il costo delle materie prime non è aumentato ma i rincari continuano a colpire in modo sempre più grave ed inaccettabile i consumatori, sui quali pesa fortemente il blocco degli stipendi e dei salari”.

Verdi e Sinistra Arcobaleno, contro chi anche all’interno del Pd strizza l’occhio agli ogm, sono per “una alleanza della filiera per difendere il prestigio e la qualità dei nostri prodotti".

sabato 1 marzo 2008

MARTEDI' 04 MARZO IL CONSIGLIO REGIONALE VOTA LA LEGGE "AMMAZZAPARCHI": MOBILITIAMOCI!!!

Cari amici, care amiche.La voglia di cemento incalza spinta da forti interessi: che si tratti di realizzare grosse operazioni speculative, di stendere nastri d'asfalto a spese di noi tutti o - spesso e volentieri - di trovare una collocazione 'legale' per capitali provenienti da attività mafiose, il business immobiliare non ha nessuna intenzione di rispettare i confini di quel 20% di territorio lombardo compreso nei parchi: non trova altra spiegazione l'emendamento, che verrà votato il prossimo 4 marzo, caparbiamente voluto dall'assessore all'urbanistica, il leghista Boni, e fatto proprio da tutta la maggioranza del Consiglio Regionale.
L'emendamento, battezzato 'ammazzaparchi', dà la possibilità ad ognuno dei 400 comuni dei parchi di concordare con la Regione la modifica delle tutele urbanistiche, anche quando il piano del parco preveda vincoli incompatibili con la cementificazione: di fatto, rende labile e modificabile 'secondo bisogna' ogni prescrizione prevista all'interno dei parchi.
Come spesso accade, questo provvedimento ha un 'padrino' politico nel Comune di Milano che, in sede di elaborazione del PGT, intende 'sbloccare' le aree di Parco Agricolo Sud Milano al fine di realizzare interventi immobiliari.
E una madrina in una parte della Provincia di Milano, che si è fatta animatrice con tutti i comuni dello stesso parco di una pasticciata proposta di revisione dei confini del Parco Sud.
Ma ora la palla è tutta in mano alla maggioranza in Consiglio Regionale, che con una buona dose di arroganza intende approvare un provvedimento di legge che però determinerà i propri effetti deregolatori e arbitrari su tutti i parchi della Lombardia.
La difesa dei parchi e, con essi, dei valori e delle identità del territorio lombardo è una battaglia che merita di essere condotta pur sapendo che non sarà facile.
Occorrerà sviluppare informazione e mobilitazione, raccogliere firme a difesa dei parchi, sviluppare iniziative di protesta ma anche proposte per rendere la legislazione lombarda meno lassista nei confronti del consumo di suolo, raccogliere firme per abrogare la norma, e bisognerà vigilare in ogni comune per 'limitare i danni' della legge.
Ad essere in gioco è la natura, la vivibilità e l'identità di questa nostra Lombardia.
*NON VOGLIAMO CHE IL FUTURO DEL PAESAGGIO LOMBARDO SIA DECISO DALLE SOCIETA' IMMOBILIARI, LA LOMBARDIA E' UNA NOSTRA RESPONSABILITA'.