TAVOLA DELLA PACE
di Bergamo
A Gaza le violazioni del diritto umanitario internazionale continuano.
L'abbattimento da parte dei Palestinesi della barriera tra Gaza e l'Egitto a Rafah ha certamente portato un momentaneo sollievo alle drammatiche condizioni della popolazione di Gaza. In 48 ore oltre 700.000 Palestinesi sono entrati in Egitto a El Harish con una frenetica corsa all’acquisto di tutto. Ma quanto resterà aperta questa frontiera?
E in ogni caso quanto risolverà dei problemi umanitari a lungo termine (presto i risparmi finiranno e certamente l'Egitto non potrà offrire lavoro alle centinaia di migliaia di Palestinesi disoccupati, o permettere un'apprezzabile apertura di canali commerciali con la striscia) che si aggravano sempre di più a causa dell’assedio imposto dall’occupazione israeliana? Sicuramente non risolverà nessun problema politico.
Bisogna evitare il precipitare ulteriore della situazione che colpisce la popolazione civile che non può avere accesso ai beni di prima necessità.Secondo le informazioni di cui siamo a conoscenza:
-al momento l’acqua potabile non è più disponibile a Gaza e le Autorità Israeliane non consentono l’accesso né di acqua imbottigliata né di pompe idriche. Il prezzo dei filtri per l’acqua è salito da 150 a 1000 NIS ;
-solo a una dozzina di prodotti base è consentito l’accesso: i tir che trasportano le merci e che giornalmente hanno accesso a Gaza sono passati da 900 a 15.
- il Governo Israeliano continua ad impedire o ritardare l’accesso alle cure sanitarie, fuori della Striscia di Gaza, così come continua ad essere negato agli studenti che hanno ottenuto una borsa di studio all’estero, di raggiungere le università straniere.
In protesta contro il continuo assedio israeliano a Gaza, i gruppi di pace israeliani guidati da Gush Shalom e in coordinamento con la Campagna per la fine dell’assedio (End the Siege) hanno deciso di inviare un convoglio di aiuto e solidarietà a Gaza, sabato 26 gennaio 2008, da entrambi i lati del valico di Karni a Gaza, con la partecipazione di israeliani, palestinesi e internazionali.
E’ necessario sostenere questa azione, ma è altresì necessario ed urgente che vi sia un pronunciamento netto da parte di tutta la comunità internazionale per porre fine alle sofferenze della popolazione civile palestinese.
Israele deve mettere fine a tutte le attività di colonizzazione: ciò sarebbe un segno evidente dell’impegno di Israele per la pace
TAVOLA DELLA PACE DI BERGAMO A CUI ADERISCONO: ACLI, AMANDLA, ARCI, AUSER, CGIL, CISL, UIL, COMUNISTI ITALIANI, COMUNITA IMMIGRATI RUAH, DONNE IN NERO, DONNE INTERNAZIONALI, EMERGENCY, FONDAZIONE SERUGHETTI LA PORTA, IL SEME, MANI AMICHE, PRC- SINISTRA EUROPEA, TAVOLA DELLA PACE DI ALBINO, TAVOLA DELLA PACE DELLA VAL BREMBANA, VERDI, UPF, GHERIM.Bergamo 26-1-2008 (stampato in proprio)
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